15 giugno 2020

Sabato 16/05 siamo stati sul Corriere della Sera!

Ripartire insieme dopo il Covid studiando soluzioni per crescere

Recodi Paolo Torri, Direttore generale;
Cecilia Magni, Responsabile Controllo di Gestione;
Moira Torri, Responsabile Marketing;
Marco Pighizzini, Responsabile Commerciale.
Dal 1967 Recodi è specializzata nella progettazione e realizzazione di pavimentazioni industriali in calcestruzzo e resina sul mercato italiano e internazionale. Si tratta di prodotti innovativi e a elevato coefficiente di tecnologia, realizzati utilizzando miscele studiate ad hoc e attrezzature di ultima generazione.

L’azienda di Palosco (Bergamo) offre soluzioni appropriate in calcestruzzo e in resina, che permettono di soddisfare esigenze specifiche in numerosi settori: dall’alimentare al farmaceutico e cosmetico, dal logistico/Gdo al manifatturiero, dalla chimica all’automotive, dall’elettronica alle aree commerciali.

Dal 2014 al 2018 l’azienda ha manifestato un trend positivo (ricavi +121%), ma poi c’è stato l’arrivo del Covid. Abbiamo parlato della ripresa dopo il lockdown con il direttore generale, Paolo Torri.
 

Cantieri riaperti

Impossibile non partire dal periodo di emergenza appena affrontato: “Su alcuni cantieri siamo ripartiti già il 15 aprile – ha spiegato Torri - perché relativi a settori codificati come essenziali, comunque abbiamo approfittato della rallentata attività per riflettere attentamente su cosa avvenisse e organizzarci per essere tempestivi nell’assi- stere i nostri clienti alla riapertura”. Molti, del resto, hanno dovuto convertire o riassettare le aree produttive per cambi di destinazione o riorganizzazioni.
“In Recodi non siamo solo posatori di pavimentazioni – ha aggiunto il direttore generale -, affrontare situazioni diverse per settore industriale, vincoli e budget, e trovare insieme ai clienti soluzioni alla complessità, ragionate e ragionevoli, non ci spaventa. Siamo pronti a studiare investimenti per far fronte intelligentemente alla crisi. Le disposizioni sanitarie di sicurezza e distanziamento impongono di sanificare ed è l’occasione per una manutenzione mirata dei pavimenti utile anche in futuro”.
 

Le prospettive

Il traguardo economico di Recodi per il 2020, pari a 14 milioni di euro, è da rivedere, tuttavia “l’evoluzione dell’assetto organizzativo e delle competenze aziendali, insieme al nuovo modello di ‘go to market’ – interviene Cecilia Magni, responsabile
del controllo di gestione - ci ha attrezzato per gestire anche un cambiamento di scenario come quello attuale”. Nel frattempo, le commesse confermate, il patrimonio netto e il flusso di cassa del 2019 danno all’azienda la tranquillità di lavorare sui cantieri e preparare le offerte per il terzo quadrimestre. 
“I settori che sembrano soffrire meno - conclude Magni - sono alimentare, logistica e-commerce e farmaceutico. Realizzeremo
più di 130mila metri quadrati per piattaforme logistiche, 43mila per aziende alimentari e beverage e 5mila per industria plastica”.
 

Passato e presente nei numeri realizzati

Per inquadrare lo stato di salute economica di Recodi, a prescindere dallo stop dovuto al Covid, è utile analizzare i trend relativi ai suoi diversi settori di intervento: resina e calcestruzzo. Dal 2014 al 2018 l’aumento del fatturato ha toccato il 120,7 %. L’azienda ha chiuso il 2019 con un fatturato di 11 milioni di euro, periodo nel quale si è messo in evidenza un decremento rispetto al 2018 della quota calcestruzzo del 42% e un aumento della quota dei pavimenti in resina di +14%. Nel 2019, invece, le quote di ricavo si attestano al 48% per la resina e al 52% per il calcestruzzo.
 
Un altro indicatore importante è rappresentato dalle principali commesse confermate per il 2020. Tra queste rientrano numerose installazioni di pavimenti in calcestruzzo: 120.700 metri quadrati per un player della logistica ed e-commerce in provincia di Roma; 18mila per un’azienda bergamasca del settore bevande; 15.100 per un pastificio nel cuneese; 9.992 per una piattaforma logistica nel trevigiano; 4.623 per un’azienda di stampaggio plastica del senese e, infine, 4mila metri quadrati per un oleificio di Terni, a cui se ne aggiungono altri 5.800 in resina.
Pulizia e sanificazione al top per prodotti all’avanguardia

Marco Pighizzini spiega le diverse installazioni possibili

La situazione dettata dall’emergenza sanitaria costringe inevitabilmente a porre maggiore attenzione al tema della pulizia e dell’igiene degli ambienti lavorativi. Come sottolinea Marco Pighizzini, responsabile commerciale di Recodi, le spese a cui le aziende sono chiamate oggi in termini di sanificazione possono essere considerate un investimento nel futuro.
 
Pavimento realizzato per l'industria farmaceutica - Recodi
Pavimento realizzato per l'industria farmaceutica.

Resina e calcestruzzo

“La sanificazione imposta dalla legge - spiega Pighizzini – può essere utile anche in futuro, se diviene occasione di manutenzione mirata di un pavimento usurato che, una volta sistemato, recepirà meglio le sostanze detergenti, sarà più facile da pulire e più duraturo. Nella nostra gamma di prodotti abbiamo rivestimenti in resina batteriostatici, che inibiscono lo sviluppo dei batteri e la contaminazione dei germi”.

I rivestimenti in resina rappresentano, in effetti, la soluzione più adatta per l’igiene, in quanto sono impermeabili, non consentono a sporco e germi di penetrare in profondità e non generano polvere. Senza giunti, eliminano fessure dove si possono depositare sporco o microrganismi patogeni, in misura maggiore se si opta per gusci di raccordo tra pavimento e parete.

“Va ricordato - aggiunge il responsabile commerciale – che esistono anche rivestimenti per pareti che consentono di mantenere più puliti gli ambienti”. Per quanto riguarda i pavimenti industriali in calcestruzzo “si tratta di soluzioni meno impermeabili dei rivestimenti in resina - conclude Pighizzini -.
Inoltre hanno una minore resistenza all’abrasione superficiale che può generare, con l’uso, la formazione di polvere. Per questo su fondi nuovi o ancora sani, applichiamo prodotti resinosi trasparenti molto sottili, che consolidano la corazzatura del calcestruzzo con il conseguente effetto antipolvere, facilitando le operazioni di pulizia”.
 

La segnaletica a pavimento è un’alleata della sicurezza

Moira Torri, responsabile marketing, ne illustra i punti forti

Pavimento e segnaletica realizzati per l'industria meccanica - Recodi
Pavimento e segnaletica realizzati per l'industria meccanica.
Recodi offre anche un servizio di progettazione ed esecuzione della cosiddetta segnaletica orizzontale.

Quest’ultima, tracciata sul pavimento, è costituita da un insieme di simboli, strisce e scritte conformi che hanno il compito di regolare il traffico di persone e di mezzi, creando un ambiente funzionale e sicuro per
gli addetti. 

Utilizzare questo sistema collaudato rappresenta una soluzione valida anche per rispettare la distanza sociale prescritta negli ultimi Dpcm, come sottolinea Moira Torri, responsabile marketing di Recodi.
 

Come funziona

“In questo periodo provvedere alla sicurezza sul lavoro vuol dire anche, o soprattutto, evitare il contagio - afferma Moira Torri -. Ci siamo resi conto che i bisogni del cliente vanno in questa direzione ma spesso non
considerano la segnaletica orizzontale come un mezzo relativamente economico per rispettare la legge e utile per ripensare ed efficientare gli spazi che vanno ridisegnati. Se fino a oggi si seguiva il Decreto Legislativo 81/2008, con lo scopo di rendere i segnali facilmente visibili ai lavoratori e di distinguere le zone di pericolo, le vie di fuga, oltre che regolare il traffico di mezzi, oggi spazi e segnali sono vissuti secondo il nuovo criterio sanitario del distanziamento, ed è un’opportunità per trovare nuove funzionalità all’interno degli ambienti e dei flussi.

Per la realizzazione – conclude Moira Torri - ci avvaliamo di resine con differenti colorazioni e forme, create mediante apposite dime: corsie, frecce direzionali, attraversamenti pedonali e scritte sono degli esempi in questo senso. L’utilizzo di un particolare e curato ciclo di lavoro delle resine garantisce alla segnaletica una lunga durata di servizio, superiore rispetto alle classiche verniciature, con conseguente risparmio di costi dovuti a frequenti ripristini con eventuali fermi di produzione”.