Come si ottiene la planarità di un pavimento industriale

Cosa si intende per planarità e perché è richiesta?

La planarità di una pavimentazione è un requisito fondamentale e, pertanto, è importante una corretta scelta progettuale iniziale ed una successiva realizzazione che rispetti le tolleranze richieste.

Un livello elevato di planarità è un requisito sempre più richiesto per una pavimentazione industriale. Il motivo di ciò risiede nella necessità di garantire sempre maggiore efficienza ai processi produttivi. Una planarità ottimale infatti è in grado di velocizzare i processi lavorativi e la movimentazione (carrelli automatizzati di notevole altezza) così come è in grado di aumentare il numero ed il peso delle merci stoccate su metro quadro (questo aspetto correlato alla possibilità di sviluppare scaffalature a tutta altezza).

Un disallineamento di 1mm alla base porta infatti a 1mm/1m di disallineamento in sommità (per esempio su un pavimento in cui il dislivello della pavimentazione risulta pari a 1mm porta ad avere un disallineamento di 1cm se lo scaffale risulta alto 10m)
 

Quali sono gli svantaggi per un pavimento non planare?


Un pavimento contraddistinto da mediocre livello di planarità è caratterizzato da successivi maggiori costi di movimentazione.

Le prestazioni del carrello nella movimentazione delle merci infatti non risulterebbero sfruttate appieno a causa della velocità rallentata e della conseguente riduzione nel numero degli articoli movimentati ogni ora.


In aggiunta a ciò si creerebbe un ambiente inadeguato per l’operatore così come sarebbero sicuramente superiori i danni a scaffali, carrelli ed alle merci.
 

Perché è difficile ottenere un pavimento planare?

 
La difficoltà maggiore nell’ottenere questa caratteristica è intrinseca nella tipologia di lavorazione. La realizzazione di un pavimento infatti è una lavorazione che prevede diversi passaggi a mano eseguiti direttamente in loco e quindi non è possibile ottenere una precisione assoluta.

Un aiuto in questo senso ci viene fornito dall’utilizzo della vibrostenditrice (Laserscreed), un macchinario a controllo computerizzato, nato per agevolare le fasi di staggiatura e vibrocompattazione le pavimentazioni industriali in calcestruzzo consentendo l’esecuzione dei getti con calcestruzzo avente consistenza migliore.
 

Quali sono i limiti di planarità da raggiungere?

 
Le caratteristiche di planarità vengono definite a livello normativo. Nello specifico sono presenti molteplici norme che trattano tale argomento. La norma di riferimento per la definizione della planarità standard è la UNI 11146 per la quale sono richiesti i seguenti valori limite di planarità.
 
Tolleranze sulla planarità*
 
Distanze tra i punti di controllo 1m 2m 4m
Tolleranza ± 4mm ± 5mm ± 6mm
* Scostamento di concavità o convessità rispetto al piano niminale determinato dal regolo utilizzato per la misurazione.
 
Nel panorama normativo sono presenti ulteriori riferimenti: TR34, DIN15185, DIN18202, ecc.
Tali normative sono contraddistinte da requisiti di planarità differenti e più stringenti rispetto alla UNI11146. I valori richiesti arrivano ad essere molto stringenti (2mm/m).
 

Quali sono i limiti di planarità che riesce a raggiungere Recodi?

 
La nostra azienda è specializzata nella realizzazione di pavimentazioni con un elevato livello di planarità. Siamo in grado di soddisfare i requisiti imposti dalla normativa di riferimento (UNI11146) ma siamo in grado di spingerci oltre. Qualora infatti vengano chiesti requisiti assai stringenti siamo in grado di realizzare trattamenti in resina atti a raggiungere planarità di 2mm/m.
 
Quali sono i limiti di planarità che riesce a raggiungere Recodi?